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Borragine contro la sindrome premestruale

SANA ... PIANTA

Il nome deriva dalle parole arabe abou (padre) e rash (sudore), e risale al fatto che le antiche civiltà utilizzavano le sue proprietà sudorifere per curare raffreddori, bronchiti, reumatismi. Il botanico e il medico Dioscoride, nella Roma  imperiale, la considerava efficace  contro la malinconia.

Oggi la borragine, erba comunissima in Italia, è utilizzata per gli acidi polinsaturi contenuti nei suoi semi, in particolare quello gamma-linolenico, che ha tra l'altro l'effetto di ridurre l'eccessiva produzione di prolattina. Grazie a questo, la borragine risulta utile nel trattamento della sindrome premestruale: studi clinici hanno dimostrato che ne allevia soprattutto sintomi quali la depressione e l'irritabilità, il dolore o la tensione al seno, la ritenzione idrica, che possono presentarsi nei giorni precedenti l'inizio delle mestruazioni. È stata inoltre osservata una sua efficacia nel trattamento della dermatite seborroica nel bambino, grazie tra l'altro un'azione reidratante cutaneo.

Può essere poi preziosa contro l'ipertensione: non abbassa la pressione quando questa è normale, ma interferisce con i meccanismi biochimici che determinano i rialzi. La borragine, intervenendo  sull'aggregazione piastrinica, può essere utile anche contro le malattie tromboemboliche, e ha attività antiaterosclerotica.

Può essere utilizzata per ridurre il dolore e il rigonfiamento relativo dall'artrite reumatoide e altre patologie articolari.


COME SI USA

L'olio, con una concentrazione di acido gamma-linolenico del 20%, viene comunemente formulato o come tale o in perle, ognuna con un contenuto di 500-1300 mg. È consigliabile assumere, al giorno, fino a un  cucchiaino da caffè di olio (2 ml, pari a circa 1800 mg) o un numero di perle corrispondente a 1000-1800 mg di olio, preferibilmente ai pasti