OCULISTICA
PREVENZIONEL’occhio umano è programmato per natura a guardare da lontano; da vicino, invece, deve mettere a fuoco e, quindi, il rischio d’affaticamento visivo è maggiore. Oggi la maggior parte delle attività lavorative e di studio avvengono da vicino e in ambienti chiusi. Ciò comporta la necessità sia di una precisa correzione di eventuali difetti visivi, sia di mettere in atto delle norme di “igiene oculare” come fare frequenti pause, controllare i fattori ambientali (specialmente un’illuminazione appropriata), mantenere una postura corretta e trascorrere del tempo all’aria aperta.
La prevenzione non ha età. È importante la visita oculistica alla nascita, entro i tre anni di vita e nei passaggi dei cicli scolastici. Da adulti la visita oculistica periodica va fatta in relazione al tipo di attività svolta e alle condizioni oculari individuali, su indicazione dello specialista. Dopo i 40 anni, quando generalmente insorge la presbiopia (difficoltà a vedere da vicino) è ideale rivolgersi all’oculista ogni due anni e dopo i 65 annualmente.
PERCHÈ FARE LA VISITA OCULISTICA?
È importante fare la visita oculista per poter valutare cornea, cristallino, pressione intraoculare, retina e nervo ottico.
Il cristallino tende con il tempo a perdere la sua trasparenza, sviluppando quella che è definita cataratta. La quale, nel momento in cui limita la qualità di vita del paziente, richiede un intervento chirurgico.
La pressione dell’occhio ha normalmente un valore che può oscillare tra i 10 e 22 millimetri di mercurio. L’aumento della pressione intraoculare associato ad un danno del nervo ottico viene definito glaucoma. Il glaucoma è una malattia subdola perché asintomatica, che però, se non diagnosticata e trattata, determina una riduzione del campo visivo (spazio percepito intorno all'occhio).
La visita oculistica permette inoltre di valutare lo stato delle arterie, delle vene e della retina.
I vasi dell’occhio sono tra i più piccoli del nostro organismo. Quando il paziente presenta patologie come ipertensione e diabete le prime alterazioni si possono rilevare proprio a livello della microcircolazione retinica. E’ quindi importante esaminare il fondo dell’occhio al fine di fornire all’internista o cardiologo indicazioni per ulteriori accertamenti.